Cercando E Ricercando Confusamente Ho Incontrato OM __ Labrys




Cerchi e medianità
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Ed eccoci nella sezione dedicata a chiarire meglio cosa si intende quando si usa la parola "Cerchio", e più in generale per dare un'idea della provenienza di questi messaggi. Inizialmente ero reticente all'idea di approntare questa sezione, perché volevo che l'interesse del lettore non venisse distratto da dettagli tecnici - se così li posso definire - e allontanato a causa di essi dai concetti a mio avviso davvero importanti. La famosa frase "l'importante è il messaggio e non il messaggero" era forse stata interpretata con eccessiva - diciamo - enfasi, portandomi a trascurare completamente dei chiarimenti sui Cerchi, chiarimenti che invece potrebbero fornire un nuovo stimolo per avvicinarsi a questi insegnamenti oltre che soprattutto per dare l'idea del miracolo che davvero essi rappresentano. Come sempre procederemo per gradi, un passo alla volta, anche se tanto per cambiare useremo un cammino inverso. E cioè prima vedremo quali sono le parti che costituiscono un Cerchio, dicendo qualcosa su ciascuna di queste parti e solo alla fine daremo la sua definizione. Iniziamo semplicemente col dire che la provenienza delle comunicazioni va collocata aldilà di quello che abbiamo chiamato piano Fisico, e che le guide sono entità di diversi piani di esistenza. Le guide stesse non si sono mai soffermate più di tanto a descrivere quale fosse la loro posizione nei confronti dei vari piani di esistenza, e a parte qualche rara spiegazione da parte loro, i membri del Cerchio si sono limitati a "intuirla" dai discorsi fatti. Posso dire che vi sono certamente entità del piano Mentale ed entità di piani superiori, compresi quelli che abbiamo genericamente definito come piani Spirituali. Il fatto che parlino dal piano Mentale piuttosto che da un altro a mezzo del fenomeno definito medianità, non deve essere preso come una ragione in più per credere che ciò che essi dicono sia la verità. Il fatto di essere oltre il piano della materia fisica di per sé non da la conoscenza della realtà, se non altro perché come già è stato accennato la capacità di conoscere e fare propria la verità non dipende tanto dalle fonti a cui si può attingere, quanto dalla propria evoluzione, dall'espansione della propria coscienza individuale. E per questo stesso motivo il fatto che tu abbia deciso di seguire questi insegnamenti non ti rende in alcun modo speciale rispetto a chi ti sta accanto, che pur non potendo usufruire di questo non indifferente aiuto, invece, è magari riuscito a raccogliere in sé una comprensione maggiore verso gli altri e verso se stesso. La verità non è una questione di conoscenza, bensì una questione di coscienza. E inoltre la conoscenza è davvero tale, solo quando si mette al servizio degli altri o della propria evoluzione. Quindi così come te, che segui questi insegnamenti, per il semplice fatto che hai intuito in essi della verità e hai deciso di seguire questo sentiero non raggiungi all'istante la Saggezza, così non la raggiunge nemmeno - e a maggior ragione - chi ha semplicemente abbandonato il suo veicolo Fisico. Voglio portarti a questo proposito un messaggio di Moti da "La ricerca nell'Ombra", Cerchio Ifior:


Figlio, tu che sei all'inizio di qualcosa che non conosci ancora,non commettere lo stesso errore che hanno commesso molti altri uomini prima di te,non cercare una strada particolare perché non vi è una strada particolare che porti a ciò che tu vai cercando,così come non vi è strada che faccia procedere in modo più svelto o in modo più lento. Dal tuo punto di vista materiale sembrano aprirsi molte vie che portano a quella meta confusa, per ora, che tu ti stai proponendo. La realtà non è quella: le vie non sono molte, ma vi è una sola via ed essa non è al di fuori di te, non è fatta di riti, non è fatta di preghiere, non è fatta di sola materialità, non è fatta di sola spiritualità, non è fatta, insomma, di speratività. Renditi conto che tutto è davvero Uno e fino a che tu non riuscirai a sentire che le vie non sono molte, ma sono una sola via, fino a quel momento non avrai davvero incominciato a procedere poiché nella separatività è soltanto l'io che riesce ad agire,è soltanto l'io che cerca di portarti lontano da quella visione generale che, pure già ti appartiene.


Quindi qualunque via si creda di imboccare, ricordarsi sempre che la "via" è una sola, e non credere che aver scelto una certa strada - compresa quella di questi insegnamenti - possa in qualche modo escludere tutte le altre, o addirittura escludere la vita reale. Altrimenti si commetterebbe un gravissimo errore, perché ciò porterebbe a isolarsi dalla realtà che ci circonda, dalla vita di tutti i giorni, la quale è la prima e la più importante maestra che esista. Se per un motivo segui queste verità, secondo me deve essere perché in esse leggi davvero qualcosa che intuisci ti possa cambiare, perché davvero in esse riesci ad ascoltare un suono finalmente diverso, innovativo rispetto a quanto fino ad oggi hai potuto ascoltare nel mondo e nelle varie associazioni spirituali. Un sincero intento ad andare oltre le proprie gratificazioni, le proprie illusioni, con lo scopo di conoscere la verità e farla propria. Anche a discapito delle proprie gratificazioni a livello di orgoglio e di prevaricazione degli altri. Io credo che se il proprio scopo è davvero e solo la verità, non si possa fare a meno di venire attratti da queste parole. Abbiamo detto che il fenomeno che ha portato a questo miracoloso contatto, prende il nome di medianità. Vediamo una prima esplicazione di cosa essa sia, dalle parole di Boris e Scifo, dal Cerchio Ifior:

Buonasera, cari, buonasera a tutti quanti dal vostro amico Boris che, finalmente è qua tra voi per incominciare il suo famoso "dizionario". Vi prego già in anticipo di scusarmi se non sarò capace di parlare un italiano fiorito, se non darò definizioni esenti da difetti e via dicendo ma, d'altra parte, poverino, sto già affrontando un compito che, tutto sommato, non è facile perché dare delle definizioni abbastanza astratte e per di più su argomenti occulti - definizioni che possano venire accettate e comprese da tutti senza permettere errori di interpretazione - non è per niente facile, credetemi, miei cari; tant'è vero che in tutto questo periodo non ho fatto altro che andare a informarmi, a scartabellare, a studiare, a cercare di capire io stesso e di precisare certi concetti, perché - lo sapete benissimo - io non sono poi molto più istruito di voi in merito, tant'è vero, che sono qui come voi per imparare. Questa sera dovrei dare due definizioni riguardanti l'argomento di questo ciclo ovvero la "medianità" e la "sensitività". Per "sensitività" si intende la capacità da parte di alcune persone - per evoluzione raggiunta, oppure per dono particolare, momentaneo e transitorio - di percepire determinate vibrazioni provenienti dai vari piani di esistenza e anche le vibrazioni che, eventualmente, restano impresse negli oggetti. Per "medianità" invece si intende la capacità di alcuni individui - e in realtà piuttosto pochi - di avere il dono di poter essere da tramite tra le intelligenze che abitano gli altri piani di esistenza ed il piano Fisico. Dette così queste due definizioni, tutto sommato, sembrano essere molto vicine, ma state attenti a non ingannarvi per questa apparente somiglianza perché, in realtà, le due cose sono molto diverse. Per esempio si può affermare, per quello che riguarda la sensitività, che non è detto che una persona sensitiva sia anche un medium, abbia la possibilità o la funzione del medium mentre, invece, sempre - e ripeto "sempre" - le persone che possono essere medium e, quindi, fare da tramite tra i piani di esistenza, fare da punto di passaggio delle intelligenze, sono anche delle persone sensitive, sia che se ne rendano conto o meno. Mi sembra di aver chiarito abbastanza questa differenza.


E ora Scifo:

Noi riteniamo che possa venir definita veramente medianità soltanto quella manifestazione nel mondo Fisico di uno psichismo, di una intelligenza non più appartenente al mondo Fisico, allorché vi è l'intenzione, non da parte dell'individuo ma da parte dello psichismo stesso, di intervenire nel mondo della materia. In questo modo creature, ci avviciniamo molto a quello che può essere ritenuto il concetto dell'alta medianità, usata dalle intelligenze di altri piani al fine di portare avanti un discorso di insegnamento spirituale e non; bene in questo modo, creature, escludiamo dal nostro concetto di vera medianità tutto quell'insieme di manifestazioni varie, e il più delle volte spurie, che compaiono un po' dovunque nella storia dell'occulto e dello spiritismo in particolare. Certo qualcuno di voi potrebbe obbiettare che - a questo modo - tralasciamo tutti quei casi di medianità in cui intervengono entità di un livello piuttosto basso, e in effetti è proprio quello che intendiamo fare con quella definizione; non perché l'intervento di queste entità (alle persone che fungono da tramite o che ascoltano) non possa servire, ma semplicemente perché una medianità di quel tipo è relegata indispensabilmente, e certamente, soltanto a quel piccolo ambito in cui si produce e non può avere grossi effetti e grosse ripercussioni al di là di quell'ambito, mentre quella che noi intendiamo per vera medianità presenta dei concetti e degli insegnamenti che sono validi per qualunque uomo voglia ascoltarli, seguirli e sentirli. Fatta questa premessa, passiamo adesso al tema dominante di questa serata, ovvero la figura del medium; io direi, schematizzando, che per esaminare il medium come uomo è necessario esaminare tra aspetti principali di quest'uomo, ovvero la sua componente fisiologica, la sua componente psicologica e, non ultima, la sua componente evolutiva. E già creature, perché nel pensare al medium ci si dimentica che anche il medium ha una sua evoluzione e che siccome tutto nell'universo, tutto nell'emanato, è concatenato, certamente anche questa evoluzione ha un suo peso, un suo significato; per quello che riguarda il suo aspetto fisiologico lascerò ad altri il compito di parlare; lo stesso per quello che riguarda l'aspetto psicologico che verrà esaminato in forma alquanto particolare e, tutto sommato, consono al nostro modo di operare; da parte mia, invece, mi vorrei dedicare brevemente (per non annoiarvi troppo) a certe questioni, a certi problemi che riguardano l'aspetto dell'evoluzione del medium, ricordandovi che vi stiamo parlando di una medianità nel vero senso della parola.
Che ruolo gioca dunque - nella medianità - il tipo di evoluzione di colui che funge da tramite? Voi sapete che ultimamente abbiamo parlato di quella che è l'affinità tra entità che si presentano e medium, affermando che perché sia possibile che un'entità si manifesti attraverso un individuo, è necessario che tra questa entità e l'individuo in questione vi siano dei punti di contatto a livello evolutivo, ovvero che entrambi abbiano seguito un certo tipo di evoluzione e quindi posseggano - nei vari corpi - delle vibrazioni analoghe che permettano l'allacciamento tra l'entità e l'individuo. Ora è chiaro, a questo punto, che qualunque individuo possa fungere da medium, sempre sottinteso nel senso che noi abbiamo dato alla questione, inevitabilmente, deve avere un'evoluzione non dico altissima, ma, per lo meno, abbastanza alta
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Ed ecco che i primi due paletti sono stati collocati. La distinzione tra medium e sensitivo, e le caratteristiche che necessariamente deve avere il medium. Su queste ultime ci soffermeremo maggiormente tra breve. Vorrei far notare che lo scopo di queste parole dubito seriamente che fosse quello di "modificare i vocabolari di tutto il mondo" riguardo a questi termini. Per cui è perfettamente inutile andare a notare che in diversi contesti al termine medium si affianca quello di sensitivo, come vero e proprio sinonimo. Qui si sta spiegando come questi termini verranno usati all'interno di questo stesso Cerchio o al limite di altri Cerchi ad esso associati dalle medesime finalità. E questo vale, direi, praticamente per ogni altro termine introdotto da questi insegnamenti. Quindi molta attenzione se si sta parlando con sedicenti "esperti medium" che probabilmente non condivideranno con te che segui questi insegnamenti, la medesima terminologia. Abbiamo detto che i tre aspetti che conferiscono ad un medium - spesso definito anche come "strumento" - le sue capacità di essere da tramite per entità di altri piani di esistenza, sono: caratteri evolutivi, fisici e psicologici. Per quello che concerne i caratteri di tipo evolutivo, le guide hanno introdotto il concetto di affinità tra lo strumento - il medium - e le entità che tramite esso cercano di manifestarsi. Vediamo come Andrea, entità del Cerchio Ifior addetta al controllo delle energie al fine di un corretto svolgimento della seduta, spiega cosa sia questa affinità.

Ora, quando un'entità si avvicina ad uno strumento per poterlo usare entra sempre in gioco quella che noi, più di una volta, abbiamo definito come affinità, qualità che è un fattore essenziale affinché la medianità possa espletarsi. Quest'affinità come può essere spiegata? Può essere spiegata proprio in termini di cammino evolutivo. Infatti un'entità si trova a poter usare, per intervenire - sia in modo "telepatico", sia in altri modi - tutti i vari corpi dell'individuo che dovrebbe fungere da strumento; si trova cioè davanti, in senso figurato, questa fila di corpi dell'individuo, in cui deve cercare dei punti di contatto attraverso i quali riuscire ad arrivare a manifestarsi nel piano Fisico. L'affinità consiste proprio in questi punti di contatto che sono dovuti a determinate tappe evolutive che l'individuo ha compiuto e che l'entità che cerca di manifestarsi ha attraversato, più o meno esattamente nello stesso modo. Supponiamo, ad esempio, che questo strumento, nel corso della sua evoluzione abbia cercato più di una volta di comprendere a fondo che cosa sia l'amore nelle sue più svariate sfaccettature. Questa comprensione trascritta nel suo corpo Akasico si riflette invariabilmente nei corpi della sua personalità attuale attraverso delle vibrazioni particolari che conferiscono a questi corpi delle caratteristiche particolari. Ordunque un'entità che si avvicini ad uno strumento che abbia fatto questo tipo di cammino e che a sua volta abbia compiuto questo lo stesso tipo di cammino trova un'ottima possibilità di comunicare con facilità e con fluidità, in quanto vi sono appunto questi punti evolutivi in comune che, essendo costituiti da particolari forme vibratorie, permettono allacciamenti sicuri e non instabili. E' a questo modo, dunque, che avviene il contatto tra il medium e l'entità, sia che questo avvenga attraverso la trance di tipo telepatico, sia che avvenga attraverso una trance di vera e propria incorporazione.

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