Ma proprio ora che forse avevi perso la speranza di tornare ad argomenti più vicini alla tua vita quotidiana, ritorniamo al "conosci te stesso".

Come ricorderai eravamo arrivati ad affermare che conoscere se stessi vuol dire conoscere le proprie intenzioni, le motivazioni che ci spingono ad agire o a non agire nel mondo, ricordando anche che sono esse - e non le azioni - a scatenare la reazione più o meno dolorosa del karma nei nostri confronti. Se è vero che tutto è vibrazione - e se hai capito almeno in parte il discorso sulla materia - cosa credi che sia il pensiero? E' vibrazione naturalmente. Vibrazione della materia appartenente al nostro veicolo Mentale. E il desiderio? Vibrazione del veicolo Astrale, logicamente. La nostra stessa voce - volendo applicare il principio di analogia - è una vibrazione del nostro corpo Fisico; delle corde vocali per essere più precisi. Orbene, quindi tutti i nostri moti interiori sono vibrazioni, e quindi - e qui fai attenzione - cosa credi che sia quella fantomatica intenzione che tutti noi dovremmo conoscere per conoscere noi stessi? Esatto, è una vibrazione. Una vibrazione che partendo dall'alto, dai piani più sottili, vibra e risuona con la materia dei piani via via più grossolani, diventando pensiero, desiderio e, infine, azione. E nel risuonare coi corpi più grossolani inevitabilmente risulterà deformata e modificata dallo stato in cui si trovano questi corpi, così come una corda più tesa manda vibrazioni più acute, e una meno tesa dà note più gravi. Vediamo come Scifo parla di questo argomento:

Da quanto abbiamo affermato fino a questo punto risulta evidente, chiarissimo, lampante - se soltanto uno ci presta un attimo di attenzione - che ogni unità elementare del piano Fisico, in realtà, è formata anche dalla materia di tutti gli altri piani di esistenza. D'accordo? I quali, come abbiamo sempre detto, si compenetrano evidentemente, in modo così complesso che sono proprio addirittura inscindibili, formando tutta la realtà, pur illusoria, che voi dal piano Fisico riuscite a percepire. Ma questo a cosa porta? Considerate quello che abbiamo detto ultimamente a proposito della vibrazione: avevamo detto che le qualità della materia fisica e quelle degli altri piani di esistenza, sono dovute al moto delle unità elementari, a questo moto vibratorio che si trasmette via via lungo i piani di esistenza per arrivare, poi, sul piano Fisico a dare vita a tutta quella messe di forme, di caratteristiche che vi circondano. Quindi la vibrazione parte da che cosa? Ricapitoliamo: attraversa i vari piani Spirituali, si muove nella materia Akasica, poi l'effetto di questa vibrazione si comunica alla materia Mentale, ancora la vibrazione si frantuma, si diffonde, risuona con la materia Astrale ed alla fine arriva a manifestarsi, con qualche effetto, all'interno del piano Fisico. Ma se l'unità elementare è composta da tutte le materie dei vari piani, questa vibrazione, in realtà, è una vibrazione della materia di tutti i piani. Vi è una partenza o non vi è una partenza?

Qualcuno dei presenti a questo punto dice: "tra un piano e l'altro la vibrazione è diversa, no?"

Potrebbe essere valido il discorso nella prospettiva che prima avevate dei piani di esistenza, ovvero dei piani che comunicano tra di loro in qualche modo, però che sono distinti; ma adesso che abbiamo compreso che in realtà non sono distinti ma sono veramente compenetrati al punto tale che tutta la materia è una dentro l'altra, allora il movimento di questa vibrazione a chi appartiene? Certamente, così, approssimativamente e, come prima istanza dobbiamo dire che in realtà il movimento, la vibrazione, quindi la forza, quindi l'intenzione appartiene a quella causa prima che è il Tutto, in quanto tutta la materia è compenetrata, tutta la materia è molto più vicina di quello che sembra, anche attraversando i vari piani di esistenza. Quindi la vibrazione, il movimento, appartiene a tutta la realtà. E poiché Dio è tutta la realtà (di Dio ci occuperemo meglio in futuro N.d.R.) ecco che arriviamo a poter giustificare logicamente, anche se non comprendendolo ancora a fondo, che la vibrazione, la volontà e l'intenzione prima, reale, che sta alla base e che muove tutto, non può essere altro che quella dell'Assoluto (ovvero il Tutto o Dio N.d.R.). Naturalmente non è così semplice, e torneremo su questo discorso quando parleremo, più avanti, dell'Assoluto, ma diciamo che, per il momento, può bastare per darvi un'idea di questa unitarietà della realtà.

Dovresti a questo punto - se sei riuscito a seguire tutto il discorso - avere una grossa obbiezione da fare. Conoscere noi stessi vuol dire conoscere le nostre intenzioni, abbiamo detto. Nel senso di capire se sono - in generale - altruistiche o egoistiche, in modo di poter ricostruire quali sono le nostre dinamiche interiori e, in ultima analisi, conoscere noi stessi. Ma se è vero, come abbiamo poc'anzi affermato, che, scavando, risalendo sempre più a monte delle nostre intenzioni - e delle vibrazioni che le animano - finiamo col ritrovarle non solo tutte altruistiche, ma addirittura così alte e perfette che possono provenire solo da Dio stesso, dobbiamo forse concludere che in noi l'egoismo non esiste? L'argomento si fa molto delicato e comincio a temere di non essere più in grado di accompagnarti lungo tutto il ragionamento, quindi lascerò questo gravoso compito a Scifo, all'interno del dialogo che segue. Scifo:

… Avevamo detto a questo proposito, sempre parlando della vibrazione, che la vibrazione parte in un modo e poi si scontra con la materia e come tutte le cose che si scontrano, cambia moto, intensità, direzione di moto e via e via; e siccome si scontra con materia sempre più grossa, ecco che la vibrazione si appesantisce sempre di più fino ad arrivare al piano Fisico con quelli che sono i vostri effetti, gli effetti che potete percepire o - al limite - con le sensazioni o i pensieri che a volte avete… perché ricordate ancora una volta che sensazioni, emozioni, desideri e pensieri non sono altro che effetti di queste vibrazioni. E' complesso il quadro, vero, mie cari? Tenere a mente tutte le componenti, tutti i fattori, è veramente difficoltoso. Ma, per rendervelo ancora più difficoltoso, tracciamo ancora qualche sfumatura che può esservi sfuggita, su cui forse non vi siete soffermati abbastanza. Ritorniamo, per far questo, a quella definizione di intenzione, di "buona intenzione", che avevamo fornito a più riprese fino all'accezione dell'incontro scorso. Ricordate com'era la definizione data?

D: L'intenzione consapevole giustifica l'azione.

Scifo: Non proprio: l'intenzione consapevole giustifica l'azione. Consapevole in che senso? Mi chiedo e vi chiedo.

D: Che la scintilla arriva pura attraverso i piani, non viene eventualmente contaminata in modo grossolano, arriva consapevole.

Scifo: Ma chi è che deve essere consapevole perché l'intenzione giustifichi l'azione?

D: Il Sé.

Scifo: Mettiamola in altri termini. Voi fate un'azione altruistica nei confronti di un'altra persona; posso esserci diversi perché su quello che fate, può essere ad esempio un'azione altruistica dettata semplicemente dal vostro io che, in questo modo, si aspetta gratificazioni, o ricompense, o meriti e via dicendo. Ma se voi guardate, o cercate di comprendere, dall'interno del piano Fisico, se la vostra azione è veramente altruistica o no, io sono convinto che ognuno di voi si perderebbe e non riuscirebbe poi a fare altro che passare dall'esaltazione per come è stato bravo, "altruisticamente", "spontaneamente", alla demoralizzazione, perché scoprirebbe sempre - o crederebbe di scoprire sempre - delle motivazioni egoistiche nella sua azione… e so che alcuni di voi hanno provato a fare questo tipo di processo.Naturalmente, siccome si parla di io e l'io non può essere che egoistico, e l'io abbraccia piano Fisico, piano Astrale e piano Mentale, è chiaro che la consapevolezza di cui parliamo in quella definizione, non può essere una consapevolezza Astrale e neppure una consapevolezza Mentale, d'accordo?

D: Scusa Scifo: non esiste l'azione altruistica a livello del piano Fisico; naturalmente tutte le nostre azioni sono causate da un movimento del nostro io, perciò appunto l'azione altruistica quando viene, viene spontaneamente senza che noi l'avvertiamo.

D: Ma non sempre…

Scifo: Diciamo che l'azione altruistica può avvenire… e uno, dopo, può rendersi conto di averla fatta. Però, nel momento in cui uno agisce altruisticamente non si pone il problema di agire o meno altruisticamente: agisce altruisticamente e basta, senza razionalizzare l'azione e senza aspettarsi altro in cambio. Poi può avere la consapevolezza, la conoscenza, la comprensione, il rendersi conto di aver fatto un'azione altruistica, però, nel momento in cui compie un'azione altruistica, in quel momento, non razionalizza: è una cosa spontanea, immediata. Allora dicevamo: l'intenzione di cui parlavamo, quella consapevole, potrebbe essere quella del corpo Akasico. Potrebbe… però - chiaramente - non lo è. Non lo è perché non può essere sempre consapevole fino in fondo fino a quando il vostro corpo Akasico non sarà completamente strutturato, e non può esserlo prima in quanto, non avendo la comprensione di tutti fattori, in realtà, vi saranno sempre delle spinte non altruistiche - a latere - in quello che sta compiendo. Quindi, come qualcuno diceva prima, la consapevolezza risiede all'interno della spinta primaria del Sé, della Scintilla (si tratta della Scintilla o Goccia divina trattata in una sezione precedente N.d.R.). Questo discorso della consapevolezza, dell'intenzione - e quindi giustificazione di un'azione che si compie - è un discorso che abbiamo ripreso perché può diventare pericoloso: se voi vi lasciate catturare dal vostro io, se vi lasciate prendere dai vostri bisogni, è facile che arriviate al punto di convincervi di essere, ad esempio, molto altruisti o molto evoluti. Questo perché, magari, facendo una certa analisi personale, arrivate ad analizzare le vostre azioni e credete che ciò che avete fatto è privo di istanze egoistiche! Bene, tutto questo discorso fatto testé è per farvi entrare nell'ordine di idee che in realtà voi, dall'interno del piano Fisico, non riuscite mai fino in fondo a comprendere, a sapere se quello che fate è giustamente altruistico o meno. Lo so che questo può sembrare demoralizzante, però dovreste arrivare a comprendere che non è neanche detto che lo sia. Non ho parlato la volta scorsa del fatto che l'intenzione parte pura, sentita, dalla Scintilla e che questa Scintilla, questa intenzione si maschera, poi, di soggettività ed egoismo allorché attraversa i vari piani di esistenza? Quindi, può darsi benissimo che la vostra azione, la vostra intenzione fosse davvero altruistica; … insomma, cari miei, possibile che io continui a parlare e nessuno veda la contraddizione in quello che sto dicendo? Non so più come andare avanti, a questo punto! Stavo aspettando che voi obiettaste su quello che dicevo e invece nessuno obietta…

D: io volevo dire: se mi si dice che si parla di intenzione consapevole e poi si dice che noi non riusciremo mai comprendere… per esempio si parla di karma però si dice che intanto nessuno di noi potrà mai sapere qual è il motivo, il perché si ha un certo karma, allora come va a finire il conosci te stesso?

Scifo: C'è una obbiezione ben più grossa da fare a quello che stavo dicendo…

D: Se la cosa parte altruisticamente perso che è talmente elevata che non si imbeve più delle varie, diciamo, vibrazione degli altri piani.

Scifo: Ve lo dico io: se ho detto che l'intenzione che parte dalla Scintilla è sempre altruistica, allora cosa ne discende?

D: Che tutto quello che si fa, a livello Fisico, è altruistico… al di là del fatto che si può esercitare un'azione che non è poi altruistica… ma può essere anche egoistica.

D: Si sente la necessità di agire in quella maniera attraverso l'impulso ma poi c'è un inquinamento… D: Quand'è che parte l'intenzione? D: Non conviene fare le cose senza darci importanza? (eheheh N.d.R.)

Scifo: Ah… questa è la conclusione forse più comoda, tutto sommato!

D: Quindi Scifo, tu dici che l'intenzione "prima" non tiene conto della morale terrena; è anonima…

Scifo: L'intenzione "prima" è, sempre e comunque, altruistica, in quanto parte soltanto dalla Scintilla ma parte dall'Assoluto, di cui la Scintilla fa parte. Questa intenzione attraversa i vari piani di esistenza e, attraversando i vari piani di esistenza, si ricopre di soggettività.

D: Quindi ne tiene conto o non ne tiene conto della morale terrena? Delle nostre convenzioni delle nostre sovrastrutture?

Scifo: Ma non ha nessuna attinenza con la morale terrena! Ricoprendosi di soggettività, attraverso i vari piani di esistenza, arriva a manifestarsi poi all'interno del piano Fisico e, all'interno del piano Fisico, si concretizza in qualche azione da parte dell'individuo. L'individuo che osserva questa azione ha la possibilità, attraverso l'osservazione, la meditazione, la comprensione e via via, di sfrondare tutto l'inquinamento che vi è stato nel passaggio attraverso i vari piani di esistenza.

E, dopo aver tolto i vari strati di egoismo, ha la possibilità di ritornare, ritrovare, rirendere pura e bella l'intenzione così come era partita. Ecco, quindi, che a questo punto vi è, se riuscite a vederla, una diversa comprensione di quando dicevamo che lo scopo del passaggio della Scintilla divina dal suo piano a quello fisico per ritornare al suo piano è quello di riscoprire se stessa.

D: Ci riesce l'individuo a fare tutto nel corso dell'evoluzione?

Scifo: Certamente, perché tenete presente che tutto il lavorio che noi vi stiamo predicando non è fine a se stesso, ma è proprio fatto al fine di far sì che le energie, le vibrazioni che partono dalla Scintilla, attraversino i vari piani di esistenza, si purifichino, diventino pulite, ritornino indietro e contribuiscano, quindi, a creare delle correnti altruistiche, positive, all'interno della realtà. In fondo, questo non è altro che un'altra definizione di quella che è l'evoluzione dell'individualità.

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