Per commentare il grafico sotto riportato, ci rifaremo a quello che disse Scifo del Cerchio Ifior, nel libro "Verso la Metamorfosi" :

… Partiamo dal minerale. Il minerale ha una certa forma all'interno del piano Fisico, tuttavia ha una sua corrispondente forma che arriva via via, attraverso gli altri piani di esistenza fino ad unirsi con il Tutto (il concetto di Tutto sarà trattato in seguito N.d.R.). Tuttavia vi è una cosa da considerare, ovvero il fatto che, come dicevo, questa materia degli altri piani di esistenza non è ancora abbastanza organizzata per poter far sentire, rendere consapevole il minerale di ciò che accade negli altri piani di esistenza. La sua percezione, la sua consapevolezza è quindi limitata quasi totalmente al piano fisico, anche se incomincia, sotto gli impulsi dell'ambiente, a reagire agli stimoli e a crearsi una sua certa consapevolezza interiore di ciò che succede a livello emozionale, incomincia cioè a organizzare molto lentamente la sua materia Astrale, che prima era totalmente disorganizzata. Ecco quindi per riassumere: la consapevolezza del minerale è tutta nel piano fisico ed incomincia a costituirsi anche sul piano astrale.

Passiamo adesso alla forma vegetale. Il vegetale, a sua volta, ha una forma nel piano Fisico, però la sua sensibilità è molto maggiore rispetto a quella del minerale proprio perché attraverso gli stimoli vissuti sotto la forma minerale, un po' alla volta, la sua materia Astrale si è andata organizzando e la sua consapevolezza, questa volta, è molto più avanzata all'interno del piano Astrale anche se resta, però, sempre nell'ambito del piano Astrale. Voi vi stupireste se riusciste a percepire, a comprendere in realtà quanto ogni vegetale abbia una sensibilità spiccata e forte, non molto diversa, in realtà, da quella dell'uomo. La maggiore differenza risiede nel fatto che alla pianta è molto difficile poterla esprimere in modo comprensibile all'essere umano.

Eccoci ora alla forma animale. L'individualità dopo essere passato attraverso la forma minerale e quella vegetale, chiaramente la materia Astrale si è andata organizzando e la consapevolezza non è più soltanto di tipo Fisico, ma è ormai totalmente di tipo Astrale, quindi emotivo, ed incomincia a formarsi anche sul piano Mentale. Ecco quindi che nell'animale, un po' alla volta, grazie agli stimoli che riceve, si va formando anche la consapevolezza a livello Mentale. Ricordate che questo discorso apparentemente può sembrare fasullo per il fatto che noi abbiamo affermato più di una volta che l'io (ovvero l'insieme di corpo Fisico, Astrale e Mentale N.d.R.) dell'individuo cambia da incarnazione a incarnazione. Certo, questo è vero, ma questo non deve far supporre che si ricominci da capo ad ogni incarnazione: in realtà l'esperienza vissuta - che sarebbe al limite di consapevolezza raggiunta nel corso delle incarnazioni - si va a trascrivere all'interno del corpo Akasico e ad ogni nuova incarnazione l'individuo riparte da questa consapevolezza, quindi, cresce. Spero che sia chiaro questo punto perché è un punto alquanto importante.

Ed arriviamo, infine, a parlare di quella "bestia" che, solitamente è l'uomo!

Il discorso è del tutto analogo a quelli che ho fatto fino a questo momento. Infatti se prima, all'incarnazione animale, la consapevolezza dell'individuo era arrivata al piano Mentale, nel corso della vita umana questa consapevolezza mentale diventa via via sempre migliore sino, alla fine, a sconfinare nel piano Akasico, dove la consapevolezza diviene gradatamente sempre più strutturata.

 

 

 

 

 

 

 


 


Quindi, ricapitolando, la consapevolezza in un dato piano di esistenza è proporzionale a quanto il corpo è strutturato in quel corrispettivo piano.

E' importante inoltre notare che anche, per esempio, a livello delle incarnazioni umane i corpi più inferiori non cessano di strutturarsi e raffinarsi. Quindi anche se è vero che l'animale ha già il corpo Astrale del tutto pronto e organizzato, il veicolo Astrale di un essere umano sarà comunque dotato di una complessità e raffinatezza superiori. Così come a livello Fisico un animale è più complesso di un vegetale, sebbene per entrambi si possa dire che il corpo Fisico è del tutto strutturato. Al momento della morte l'individuo giunto al ciclo delle incarnazioni in forma umana, sposterà la sua consapevolezza nel piano Astrale, quindi, dopo un lasso di tempo più o meno lungo, si ritirerà nel piano Mentale e - infine - nell'Akasico. Poi, partendo col medesimo corpo Akasico, e sulla base delle esigenze evolutive, verranno ricostruiti i tre veicoli inferiori per una nuova incarnazione in forma umana. E così via fino alla fine della ruota delle nascite e delle morti, quando l'individuo si sarà definitivamente liberato del suo io, o meglio, avrà concluso di strutturare il suo corpo Akasico.

Quello che accadrà poi verrà trattato in una sezione futura. Ora, se sono riuscito a far capire almeno per sommi capi quanto è stato detto fin qui, potrò chiarirti meglio cosa sia questo benedetto io. O meglio, sarà di nuovo "papà Scifo" a farlo:

… Prima però di entrare nel merito, vorrei un attimo osservare nell'ottica della serata questo io, vorrei cioè andare alla ricerca dell'io, lungo il cammino evolutivo di un'individualità, di un individuo e percorrendo le tappe dell'evoluzione individuale, per vedere se in queste tappe l'io può venire riconosciuto nella prima ondata di evoluzione e si trova incarnato all'interno del regno minerale. Bene, creature, non mi sembra necessario spendere moltissime parole per dire che non è possibile trovare tracce dell'io nell'individuo incarnato in questo stadio evolutivo; voi sapete, infatti, che l'io non è altro che la risultante del corpo Astrale, Mentale dell'individuo, risultante, cioè, dagli scontri tra questi due corpi e ciò che il corpo Fisico, in qualche modo, subisce o agisce all'interno del mondo Fisico. Ora chiaramente, è evidente dalla tabella che vi ho presentato su questo argomento (vedi tab. 1 N.d.R.), che l'individuo incarnato nel regno minerale possiede solamente un corpo Astrale molto rudimentale, organizzato, cioè, soltanto in minimissima parte, anche se chiaramente si va strutturando sempre meglio via via che le incarnazioni si susseguono. Se fosse possibile tradurre in modo ben comprensibile ciò che passa per la pietrosa testa del minerale, questo sarebbe sotto forma di "caldo", "freddo", "pioggia", "vento", e via e via e via, quindi semplicemente come delle constatazioni di qualche cosa che accade senza, in fondo, né ragionamento, né percezione emotiva, e quindi, ripeto, che a questo stadio evolutivo dell'individuo non vi è e non vi può essere un io così come voi lo avete inteso da quando siamo venuti a parlare tra voi.

Come conseguenza logica e inconfutabile, lo stesso discorso, quasi pari pari, può essere portato per l'individuo incarnato allo stadio vegetale; in quanto questo individuo ha sì un corpo Astrale più strutturato di quello che aveva nel corso delle molteplici incarnazioni minerali, però se fosse possibile riportarvi come pensieri ciò che passa per la mente alla clorofilla del vegetale, voi potreste avvertire "sento caldo", "sento freddo", "sento pioggia", "sento vento", e via e via e via. Quindi anche in questo stadio l'io non esiste e non può esistere. Quelli tra voi che più amano gli animali, tendono quasi sempre a personalizzare gli animali, ma come prolungamenti di esseri umani, a volte addirittura come prolungamenti di se stessi, scambiando spesso il comportamento indicativo tipico degli animali con un senso di personalità; in realtà, anche per quello che riguarda l'individuo incarnato all'interno del mondo animale, si può affermare che non esiste un io; questo anche se il corpo Astrale, in questo caso, è abbastanza ben organizzato e strutturato, il corpo Mentale comincia soltanto allora ad essere strutturato, è la soltanto la prima fase di strutturazione, e quindi l'io non è ancora formato, ma vi è il primo larvato percepire, la prima differenza tra io e non-io. Se voi, infatti, poteste entrare nella mente dell'animale potreste sentire i suoi pensieri come: "io ho fame", "io ho sete", "io ho freddo", "io ho caldo", l'io c'è già: una percezione molto larvata di se stessi e gli altri. Tuttavia, ripeto, anche per quello che riguarda l'incarnazione all'interno del mondo animale, non è possibile parlare di un vero e proprio io. L'io, invece esiste, compare allorché l'individuo giunge all'incarnazione umana; l'individuo che giunge alla incarnazione umana, infatti possiede un corpo Astrale, ormai ben strutturato, un corpo Mentale, a sua volta organizzato in modo più o meno uniforme e complesso, quindi gli scambi tra questi due corpi e il corpo Fisico sono continui e tali da permettere di fare una distinzione, da permettere di avere coscienza della separazione tra se stesso e il mondo al di fuori di se stesso. Permette, cioè, di rendersi conto che egli è, e il mondo intorno a lui è, ma in modo diverso da lui stesso. Come abbiamo detto, questa percezione, questo senso di separatività tra l'individuo ed il mondo esterno, in realtà, è a sua volta un'illusione, perché per procedere nell'evoluzione l'individuo deve arrivare ad andare oltre l'io, e a comprendere che non esiste io e non-io, ma fa parte di un tutt'unico, in cui non vi sono parti contrapposte, ma vi sono parti che si completano a vicenda.

Ecco, quindi, dove intendevo arrivare quando affermavo, all'inizio, che di io si può parlare veramente soltanto allorché l'individuo è incarnato come essere umano. Ora che abbiamo seguito il cammino dell'individuo, fino alla sua costituzione di un io, arriviamo a tutti voi e alla ricerca che noi vi indichiamo di questo io che ognuno di voi, in misura più o meno grande, più o meno forte, possiede. E vi osserviamo, vi vediamo lottare con voi stessi, vi vediamo soffrire, perché non riuscite a essere migliori di quello che siete; a volte, vi vediamo litigare con gli altri, vi vediamo arrabbiarvi, vi vediamo guardarvi allo specchio e dirvi: "Ma perché non riesco a essere diverso?"; vi sentiamo pensare: "io sono così, però so qual è la meta e voglio arrivare a tutti i costi, e se io voglio, io posso!".

Bene, creature, questa vostra intenzione vi fa onore, siamo contenti che in ognuno di voi vi sia almeno questa intenzione, questa spinta a superare il vostro egoismo, questo tentativo di andare oltre a ciò che voi mostrate quotidianamente, questa ricerca di spiritualità, di altruismo, di amore, questo "voglio fortissimamente voglio" che a volte perseguite, a volte dimenticate. Tuttavia, anche se, ripeto, questo è già un primo passo che porterà ai passi successivi, necessari, così come è questo primo passo, vorrei affermare, questa sera, qualcosa che potrebbe confondervi scombussolarvi e disorientarvi. Infatti, questa sera, creature, voglio arrivare a dirvi che tutti i vostri sforzi, tutti i vostri momenti di repressione, tutta la vostra ricerca, in realtà, non serve assolutamente a nulla. Voglio dirvi cioè che il vostro cercare il superamento dell'io non vi porterà ad alcun risultato. […] vediamo se riesco con poche parole a spiegarvi cosa intendo dire con ciò che ho poc'anzi affermato. Il fatto stesso che voi vogliate superare qualche cosa vuol dire che vi sforzate, che vi fate violenza per superarla, e io vi garantisco, creature, che il fatto stesso di farvi violenza non vi può portare a superare la cosa, qualunque essa sia; può forse aiutarvi per altri versi, può forse impedire di fare del male agli altri, di nuocere agli altri, di non rivelare certi vostri aspetti esteriori, ma interiormente vi fate violenza creature, e non serve a farvi raggiungere l'Amore, l'altruismo, la non separatività, e quindi a superare l'egoismo.

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