Vi amo, figli. Vi amo, figli. Vi amo, figli. Cos'altro è possibile dire dopo aver detto questo? __ Moti





Questa sarà una sezione molto particolare, come forse già si può intuire dal titolo. L'indole e le naturali inclinazioni di chi ha allestito questo sito sono certamente più inclini alla razionalità e all'analisi della parte più filosofica dell'Insegnamento, tuttavia farei un torto all'Insegnamento stesso e a chi lo incontra tramite questo sito, se escludessi del tutto un altro importante mezzo usato dalle Guide per aiutarci nel nostro difficile cammino; parlo ovviamente dell'Insegnamento mistico. L'aggettivo "mistico" si riferisce - a mio modo di vedere - a tutti quei messaggi che non si poggiano sulla sola logica per raggiungere e smuovere qualcosa nell'individuo, ma che pure mantengono in sé i significati e i concetti esposti in ambito filosofico. Spesso l'Insegnamento mistico si rivolge ai nostri sentimenti, ai pensieri, alle sensazioni che proviamo allorché - preda delle vicissitudini della vita - cerchiamo di rivolgerci a qualche ente superiore che dia una ragione di questa sofferenza. Ma altre volte il punto di vista del messaggio mistico è differente, e si può trattare di una "semplice" preghiera a Dio, o può anche venire proposto come un messaggio proveniente da Dio stesso - qui spesso indicato come "padre" - per l'uomo.

La ragione per cui il titolo scelto è "Misticismo Quotidiano" è da ricercarsi innanzi tutto nel fatto che - semplicemente - in seno al Cerchio Ifior è stato pubblicato un volume con questo titolo, e da questo stesso volume ho tratto i messaggi che ho riportato, oltre che la traccia stessa sfruttata per esporli. Ma soprattutto credo che questo titolo debba portare a vivere questa sezione in modo un po' diverso dalle altre, spingendo la persona a ricercare questi messaggi proprio quando la vita quotidiana fornisce questi impulsi - così spesso anche dolorosi - che portino a sentire il bisogno di un qualche senso più profondo della vita, qualcosa che vada oltre la realtà di tutti i giorni che in quel momento ci sta facendo soffrire. Ecco, in quei momenti credo che si possa trarre il maggior giovamento da queste parole e la maggior spinta a ricercarne ogni più recondito significato. Non ho nulla da aggiungere al messaggio in sé per la semplice e forse ovvia ragione che ciascun individuo leggendolo può trovare da solo quello che maggiormente lo colpisce; e quindi quello che potrò fare sarà solo trascriverlo fedelmente. Chi si trovasse - per "caso" o per scelta - a leggere queste parole è anche possibile che decida di soprassedere e di rivolgersi verso un diverso messaggio; uno che magari soddisfi maggiormente le proprie inclinazioni e la propria "immagine ideale" di come dovrebbe essere la verità. Credo che non vi sia nulla di male in ciò, perché se il messaggio ha assunto queste diverse forme è proprio per venire in contro alle diverse esigenze e pulsioni dell'uomo e facilitargli così il cammino, ma ciò nonostante credo che anche chi non si sentisse particolarmente "mistico" dovrebbe di tanto in tanto, magari nei momenti di maggiore travaglio interiore, passare di qui, rileggere queste parole, e così ricordarsi che questo è l'Amore che ha creato la realtà che viviamo ogni giorno. Che non ci troviamo in un freddo - per quanto logico - meccanismo. Riguardo le diverse forme con cui l'Insegnamento si può presentare, lascio un messaggio di una Guida di un altro Cerchio:

Vedete, figli cari, è vero che i nostri maestri vi hanno sottoposto in questo ciclo ad una grande mole di insegnamenti filosofico-esoterici, dando così più importanza ai vostri parametri mentali-intellettivi. Ma vedete, cari, non dovete perdere mai di vista l'unitarietà dell'insegnamento che vi viene dato. Se lo fate, perdete del tempo. Siate razionali, se lo credete opportuno, e seguite la via della conoscenza, ma per amore al Creatore; seguite la via del misticismo, ma per amore alla conoscenza; seguite la via dell'azione, ma quando agite amate il Creatore e ringraziatelo per ciò che conoscete. Se perdete di vista queste tre affermazioni, che per ora per voi possono essere solo postulati o poco più, voi non potrete seguire con profitto spirituale questo insegnamento. Porterete dietro di voi una lampada che potrà illuminare qualcuno, ma voi sarete ciechi. Per illuminare voi stessi dovete portarla davanti a voi e far sì, però, che non siate i soli beneficiari della luce che essa lampada effonde.
Tutto questo vi dico perché non abbiate a fare della ricerca una linea che conduca, ma che essa sia tante, tante linee senza principio né fine, tante rette le quali non conducono verso qualcosa perché non iniziano né terminano più. Sia per voi la ricerca un'esigenza, non un habitus, un amore puro, non un modo per esercitare la mente. Un misticismo fondato su questi principi, che opera sulla realtà attraverso il pensiero, che conosce attraverso alle esperienze, che si manifesta in tutti i piani di esistenza della percezione attraverso un infinito amore per il Tutto, non rimarrà inascoltato dagli uomini, ma sarà da loro preso quale punto di riferimento, quale fiamma per riscaldare le tante incomprensioni, quale vessillo per una nuova planetaria chiesa, veramente cristiana. Per il trionfo del vero, per l'amore di Dio e per la gloria dell'Esistente, la pace scenda su tutti voi. La vostra sorella greca vi saluta dopo avervi dette le proprie riflessioni e le proprie preghiere di oggi. Sa che insieme a lei molti altri fratelli suggeriscono queste cose a voi. Occulti o palesi, questi fratelli vi parlano, ma non crediate che il loro parlare sia solo quello che udite qua: è quello che ogni giorno vi viene posto innanzi, perché tutto è uno stato di coscienza, tutto è la natura di Dio e quindi quella di chi vi ama, perché questi è Dio: amore, infinito amore. A presto fratelli e sorelle.


Ecco quindi che viene sottolineato il concetto secondo cui il vedere questo tipo di Insegnamento come staccato e indipendente da quello più logico e filosofico espresso nell'altra sezione del sito, è un errore. Direi anzi il contrario: è qui - capendo davvero il sentire che può aver mosso queste parole, o che da queste parole può scaturire e manifestarsi - che tutto il resto dell' Insegnamento ci vorrebbe portare, ed è qui che tutti noi dovremmo giungere. I brani che andrete a leggere nelle prossime pagine sono quasi tutti prelevati tal quali - come ho detto - dal libro "Misticismo Quotidiano", da cui sono anche tratti i titoli delle diverse parti in cui questa sezione è suddivisa. Forse la mia audacia - o la mia arroganza, anche - potevano permettermi di spiegare con mie parole la parte più mentale, più filosofica dell'insegnamento, ma certamente di fronte a quanto verrà detto nelle prossime pagine non posso che rimanere in silenzio e cercare di essere il miglior tramite possibile, con le minori interferenze possibili, in modo che queste parole possano giungere intatte a chi "per caso" vi si imbattesse nel corso della propria vita. Concludo questa sezione introduttiva con questo importante messaggio di Moti:

Sia che crediate in noi, sia che ci avversiate,sia che ci ascoltiate con amore, sia che vi tappiate le orecchie per non sentirci, sia che vi commuoviate per la nostra presenza, sia che deridiate chi ci ama, fermatevi un attimo ad ascoltare voi stessi;entrate in voi in silenzio ed ascoltate quella musica dolce che sentite vibrare nel più riposto segreto del vostro essere, dietro allo schermo dei vostri pensieri, sotto la coltre del vostro razionalismo, accanto ai vostri sentimenti, ai vostri slanci, al vostro amore. Potrebbe essere che, ciò che noi chiamiamo "spirito", sia proprio ciò che voi riuscite a sentire. E allora perché non cercate di raggiungerlo e di capirlo visto che - malgrado sia così celato dentro di voi - riuscite tuttavia a percepire la sua dolcezza? Quanto spesso, figli, vi fermate a guardare all'esterno di voi, senza riuscire a portare tra le vostre mani quella scintilla che è lì, nel vostro profondo sentire, appositamente per illuminarvi il cammino, indicarvi la vostra strada e rendervi più semplice e meno doloroso il vostro avanzare? Quanto spesso, figli, siete pronti ad erigervi a giudici di coloro che vi stanno attorno e che sfuggono alla vostra comprensione, dimenticando che siete con essi una cosa sola e che, giudicando loro, giudicate anche voi stessi in quanto siete stati, siete o sarete ciò che oggi essi sono? La pienezza che andate cercando non è fatta di barriere e renderà sazia la vostra sete d'amore solo allorché, nel corso della vostra inconsapevole e, così spesso, disperata ricerca di Dio attraverso voi stessi, saprete affermare con certezza, non di fronte al mondo, ma nel profondo del vostro intimo:

Ho visto uomini che chiamavano e cercavano Dio; ognuno di essi lo chiamava con un nome diverso... e li ho sentiti fratelli.
Ho visto tanti uomini che aiutavano gli altri uomini nel nome di un ideale... e li ho sentiti fratelli. Ho visto uomini che aiutavano altri uomini nel nome della libertà, e anche questi li ho sentiti miei fratelli. Ho sentito, poi, un uomo che non aveva nomi per Dio, un uomo che diceva di non credere alla Sua esistenza, un uomo che si teneva lontano da qualunque religione, un uomo che, parlando con gli altri uomini delle sue idee, si definiva ateo convinto. L'ho visto asciugare la lacrima di un bimbo che piangeva... E ho sentito me stesso.

 


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