In realtà questo discorso sui piani di esistenza contiene grandi semplificazione che rendono il tutto molto più abbordabile per chi per primo si accostasse a questi insegnamenti (e devo dire anche per il sottoscritto) perché ci sono altre cose di cui tenere conto. E cioè il tempo
e lo spazio.

Se, pensando agli altri piani di esistenza, ce li figuriamo come una sorta di replica del piano Fisico con uno spazio e un tempo virtualmente identici, in realtà commettiamo un errore enorme. Le differenze sono già consistenti quando si passa dal Fisico all'Astrale, e diventano quasi inconcepibili se si parla del Mentale o, peggio ancora, dell'Akasico. Sullo scorrere del tempo si potrebbe parlare per centinaia di pagine, ma limitiamoci a qualche osservazione. Ti sei mai soffermato a guardare una mosca? Credo di sì. Come si sposta di scatto, i rapidissimi movimenti che compie, i riflessi fulminei di cui è dotata… se paragoni il rapido muoversi di una mosca a quello di una persona ripresa da una telecamera e poi proiettata a doppia velocità, noterai moltissime analogie: movimenti rapidi e rapide fermate. Ogni gesto, anche il più semplice, compiuto con uno scatto a grande velocità. E se invece proietti il film a metà della velocità normale, ecco che tutto apparirà più pigro e ovattato. Il battito delle ciglia sembrerà quello di una persona che non dorme da molte ore, e tutto somiglierà all'atteggiamento di animali come la tartaruga, il bradipo o simili. Sto cercando di dirti che già a livello del nostro piano - il piano Fisico - il tempo non è uguale per tutti gli esseri viventi. Una mosca ci osserva e ritiene che siamo animali lenti e pigri (o lo riterrebbe se fosse in grado di formulare pensieri del genere), così come noi lo pensiamo della tartaruga. A livello più sottile e meno evidente esistono differenze anche basate sull'età: un giovane rispetto a un vecchio. O sul metabolismo: una persona posata e una iperattiva. O sullo stato emotivo: un momento di calma e uno di tensione. Ma queste differenze si estendono anche oltre il regno animale: le piante non sono immobili come forse pensi: sono semplicemente molto lente. Così tanto lente che il semplice spostamento del fogliame volto a intercettare una zona di maggiore luce può impiegare ore o giorni. Se una pianta potesse pensare e vedere non si accorgerebbe neppure di noi. Saremmo delle macchie di colore che saettano da una parte all'altra, troppo rapide per poter essere individuate. Ebbene, se così enormi differenze sussistono pur rimanendo nell'ambito di materia Fisica, come credi che andrebbero le cose nell'ambito di una materia - di corpi - di consistenza inferiore a quella della luce del sole, come è quella Astrale? E nell'ambito di una materia - quella Mentale - che è più sottile di quella Astrale quanto lo è quest'ultima paragonata a quella Fisica? Differenze enormi; abissali, direi. I maestri dicono di andarci cauti con certe affermazioni, ma in linea di massima un'ora del piano Fisico corrisponde ad un lunghissimo lasso di tempo Astrale (giorni?, mesi?, anni?) a tacere poi del Mentale. Nell'Akasico ti dico solo per ora che il tempo non esiste più, e tutto giace simultaneamente nell'eterno presente. Un'affermazione che dice tutto ma non dice nulla perché, lo ammetto, trascende le nostre possibilità di comprensione (ma torneremo su anche su questo). Se hai la mente avvezza ad argomenti scientifici, probabilmente - anche con tutto lo scetticismo di questo mondo - avrai notato come il quadro fin qui tracciato possieda quella naturalezza ed equilibrio tipici della natura. Un po' come, leggendo un testo, puoi intuirne l'autore basandoti sulla semplice analisi dello stile. Il quadro che ti ho dipinto fin qui è infatti molto coerente con le modalità con le quali la natura agisce e regola la realtà che ci circonda. E andando avanti lo sarà sempre di più. Ho fatto questa digressione sul tempo per chiarire che il fatto che ogni unità elementare di un piano possa essere spezzata per ottenere "materia" del piano successivo non deve far credere che gli altri piani siano poi così simili a questo. La legge di analogia (secondo cui appunto "tutto è analogo") ci permette di dedurre delle cose degli altri piani partendo dal nostro, ma non deve essere spinta oltre un certo punto perché gli altri piani sono così diversi da questo che farceli capire davvero equivarrebbe al riuscire a far capire cosa sono i colori ad una persona cieca dalla nascita. E ancora non abbiamo parlato dello spazio. Riguardo anche lo spazio le differenze col nostro piano di esistenza sono molto grandi, logicamente. Nel piano Astrale è sufficiente desiderare, dicono le guide, di essere in un posto per raggiungerlo all'istante, mentre nel Mentale basta invece pensarlo. Nell'Akasico così come non esiste tempo, così non esiste lo spazio. Tornerò su tutti gli argomenti qui trattati in una sezione futura, perché mi rendo conto che la complessità di tutto il discorso nel suo insieme è eccessiva per poter essere affrontata nell'ambito di una sola sezione e una sola volta.

Chiarita ora almeno in parte la differenza tra i piani di esistenza, è giunta l'ora di seguire il filo del discorso fino alle sue estreme - ma sempre logiche - conseguenze. Sarà Scifo a portarci ad esse.

… Noi avevamo detto che la materia del piano Fisico è costituita da materia che si può suddividere in altra materia secondo varie suddivisioni, fino ad arrivare alla materia più piccola, l'unità elementare del piano Fisico la quale non è più suddivisibile; o meglio ancora: spezzando in due un'unità elementare del piano Fisico, che ripeto, è la materia più sottile del piano Fisico non si ottengono due pezzi di materia del piano Fisico. Cosa si ottiene? Si ottengono semplicemente due parti di aggregazione di materia più densa di quello che è il piano immediatamente successivo, ovvero la materia Astrale. Fino a qua ci siamo, penso, perché abbiamo ripetuto questi concetti più di una volta. Ora, consideriamo che l'unità elementare del piano Fisico sta all'atomo di idrogeno così come il corpo di un essere umano può stare all'intero sistema solare, ci si può rendere conto della differenza che esiste tra la grossezza della materia Astrale e la grossezza della materia Fisica. Là dove stanno due atomi di idrogeno, sta un'infinità di materia Astrale. E questa materia non è né sopra, né sotto, né a destra, né a sinistra dell'atomo di idrogeno.
Esiste invece in quello spazio tra elettrone e protone, tra elettrone e nucleo, che noi avevamo considerato all'inizio. Invece siccome esistono densità diverse, la materia è presente non soltanto in quello spazio apparentemente vuoto, ma è presente anche all'interno degli spazi che esistono, in realtà, anche nell'elettrone, anche nel nucleo. Quindi la materia Astrale non è situata in nessun punto strano del conosciuto, della realtà, dell'universo ma è semplicemente interna, facente parte della stessa materia Fisica. Ora è ovvio che avendo noi detto in precedenza che non esiste soltanto l'unità materiale del piano Astrale, del piano Mentale, del piano Akasico, e via e via e via, il discorso si può ripetere, praticamente uguale, anche per tutte le altre materie che compongono la realtà. Arrivando a quello che, ipoteticamente, consideriamo un analogo dell'atomo di idrogeno fisico, chiamiamolo, ad esempio, "atomo di idrogeno astrale", anche questo in realtà avrà degli enormi spazi vuoti, in rapporto alle dimensioni della materia Mentale, la quale occuperà questi spazi vuoti secondo diverse densità. Lo stesso poi accadrà poi per la materia akasica, e via dicendo. Quindi tutta la realtà si compenetra, tutti i vari corpi e i vari piani di esistenza si compenetrano, riducendosi la dimensioni delle unità materiali fino a un limite di frantumazione tale che difficilmente potreste arrivare a comprendere.
Questo può portare ad una conseguenza logica (o, forse, filosofica, in quanto con gli strumenti Fisici è assolutamente non è dimostrabile) di una certa importanza. Pensate: se già arrivando solo alla materia del piano Astrale si comprende quanta diversità di grandezza vi sia tra la materia Astrale e la materia Fisica, pensate come dev'essere sottile la materia del sesto piano di esistenza in rapporto a quella che è la materia fisica. Riuscite a comprendere l'enormità della sua finezza? E se, in realtà, tutti i piani compenetrano i vuoti presenti nel piano successivo, considerate come la materia del settimo piano, quello più sottile, sia presente in enormi quantità all'interno di tutta la materia fisica! Riuscite a comprendere anche questo? E se riuscite a comprendere questo, qual è il passo successivo se non comprendere che Dio, che è la materia più sottile di tutte, in realtà compenetra veramente tutto il creato, proprio attraverso questa formazione del creato stesso? Ma su questo parleremo senza dubbio ancora in seguito, perché è una conseguenza logica non indifferente.


Ora riassumo in poche parole quanto detto: le materie dei diversi piani di esistenza sono tra loro compenetrate e, in realtà, ciascuna materia di un piano è il risultato dell'aggregazione della materia del piano immediatamente più sottile, cosicché potremmo dire che tutto quanto esiste è "Spirito", riferendoci al fatto che la materia dei piani Spirituali più elevati (fino a Dio) si condensa progressivamente a dare quella dei piani più inferiori. Parlando dei diversi piani abbiamo poi sottolineato come lo spazio ed il tempo si comportino in modo molto diverso da quanto non facciano qui sul piano Fisico. E sulle differenze tra i diversi piani torneremo in seguito, perché ora siamo arrivati dove ti volevo portare, e cioè al concetto di vibrazione. Ora più che mai le tue eventuali conoscenze scientifiche ti possono aiutare. La nostra scienza già sa che per l'energia vale la possibilità di interpretarla come "particella" e allora si parla di fotone, oppure la si può considerare dal punto di vista vibrazionale e allora si parla di "onda", e quindi l'energia può essere vista come una vibrazione che si propaga nello spazio. Ma anche per quanto riguarda la materia la nostra scienza afferma che ad ogni particella è possibile associare un onda che avrà frequenza (energia) tanto più alta quanto più sarà piccola la massa della particella stessa. Tutto ciò senza bisogno di richiamare la teoria della relatività che afferma come la natura della materia sia in realtà l'energia (che pare quasi un enunciazione matematica di quanto detto prima). Ma la vibrazione non deve essere vista solo come un fenomeno agente a livello subatomico, che ha più a che fare con gli acceleratori di particelle che con la vita di tutti i giorni: Tutto - dicono le guide - è vibrazione. Per comprendere meglio questo concetto lascio la parola a Georgei del Cerchio Ifior

Tutto si muove nell'universo, qualsiasi telescopio puntiate verso il cielo, per guardare, vi può mostrare che la volta celeste che, in apparenza, sembra immobile, in realtà è un ripetersi, un succedersi di vibrazioni. Durante i miei primi interventi avevo assimilato il Creatore, l'Assoluto ad un Grande Musicista, e questa assimilazione ancora oggi mi sembra giusta, in quanto avendo la possibilità di vedere il movimento armonico che governa i pianeti, le stelle, le galassie, ancora non riesco a non pensare che se davvero esiste qualcuno che ha creato tutto questo dev'essere qualcuno che possiede un estremo senso del ritmo. E cos'è il ritmo fratelli se non una vibrazione, se non la ripetizione di un ciclo nel tempo?


Ora a Scifo:

Ma, d'altra parte, sono anni che noi vi parliamo di vibrazione anche in questo senso, soltanto che, come spesso accade, non osservavate ciò che noi dicevamo con gli occhi giusti per comprendere anche questa sfumatura dell'insegnamento. Noi vi abbiamo parlato di reincarnazione, e ormai tutti voi sapete che il vostro percorso evolutivo è fatto di continui immersioni ed emersioni rispetto alla materia fisica, attraverso un lasso di tempo più o meno variabile. Bene, creature, che cos'è questo lasso di tempo che passa tra un'incarnazione e l'altra, se non una vibrazione, se non il ripetersi ciclico di un qualche cosa che accompagna la vostra esistenza? Avevate mai pensato a questo in questa ottica?


Ora la parola ad Andrea:

La vibrazione, quindi, può essere non soltanto in senso molecolare ed atomico, nel senso dell'infinitamente piccolo, ma anche nel senso dell'infinitamente grande. Basta pensare agli innumerevoli cicli vibratori che compongono la realtà. In fondo, fratelli miei, pensate: che cos'è il vostro svegliarvi al mattino, vivere la giornata, andare a dormire per poi svegliarvi, se non la ripetizione di un ciclo di volta in volta con frequenza diversa, a seconda delle esperienze giornaliere e notturne che compite? Avevate mai pensato a questo in quest'ottica?


Ananda:

Voi, figli e fratelli, sentite nel corso delle vostre giornate il sangue che pulsa nelle vostre vene, e quando pensate, o immaginate o realmente siete in condizioni fisiche non ottimali, allora siete usi tastarvi il polso, e ascoltare il battito del cuore dal quale cercate di dedurre degli indizi su cui poi basare un vostro eventuale mutamento di condizioni fisiche. E che cos'è il lasso di tempo tra un battito del cuore e un altro se non ancora una volta un ciclo e, quindi, una vibrazione. E neanche a questo forse fratelli, avevate mai pensato in questa ottica.


Ora non pensare che abbia perso del tutto il controllo del discorso saltando di palo in frasca senza la minima cognizione di causa. Abbiamo parlato della materia (e quindi dei piani che si originano da essa), perché la vibrazione è un fenomeno - in ultima analisi - della materia, sia essa Fisica, Astrale o Mentale. Giungere alla vibrazione senza parlare della materia avrebbe un po' mozzato il filo logico del discorso. Arrivare alla vibrazione, infine, sarà importante per capire l'interazione tra i nostri veicoli che è, in ultima analisi, il meccanismo di funzionamento di tutta la nostra interiorità, da quella più spirituale a quella più bassa. Capire questo discorso significa aver dato per la prima volta una "sbirciatina" dentro il cofano del motore che muove tutto. Non puoi capirne per filo e per segno ogni funzionamento, ma avrai in ogni caso le idee più chiare sulla sua natura e quindi sulle modalità di azione.

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